DIARIO DI VALERIA
Data: 28 giugno 2019
Giorno di cammino: 5°
Tappa: Città di Castello – Pietralunga
Km percorsi oggi: 0 Km,
Km in totale 74.3 Km
Oggi riposo…nel vero senso della parola! Da Città di Castello a Pietralunga ci sono 30 km, molti dei quali in salita, e non me la sento di scarpinare con questo caldo opprimente, in questi giorni il termometro tocca i 37°C e non sono in splendida forma. Così decido di fermarmi in città e di raggiungere la tappa successiva con il bus. Daniele invece, ovviamente, proseguirà a piedi. Auguri caro! Gironzolo nei dintorni e mi sembra di essere tornata indietro agli anni ’50. Città di Castello pare proprio la tipica cittadina italiana di provincia così come può essere nell’immaginario degli stranieri, con quel sapore vintage che mi piace tanto.
Tappa 5°: Città di Castello – Pietralunga
Ad esempio mancano quasi totalmente le catene di abbigliamento che monopolizzano il mercato: al loro posto ci sono negozietti con vetrine modeste e vestiti da “sciura”, boutique certamente non belle ma che hanno il fascino delle cose di altri tempi. Per strada ci sono poche persone. Ieri sera ho fatto un giro con Daniele e ho visto molti giovani tirati e impomatati, mentre di giorno la cittadina sembra sprofondata in un sonno quieto. Forse è per via del caldo, che tiene le persone chiuse nelle proprie abitazioni.
Vorrei fermarmi il più a lungo possibile per visitare qualche chiesa (ci sarebbero anche le opere del pittore Alberto Burri, però questo genere di arte non è esattamente il mio genere) e, se possibile, la pinacoteca comunale con opere del Ghirlandaio, del Signorelli e di Raffaello, ma scopro con disappunto che c’è UN SOLO bus che porta a Pietralunga, alle 13:05. Riesco solo a visitare la stupenda Cattedrale di Santi Florido e Amanzio e poi devo andare.
Da Città di Castello al borgo di Pietralunga
Il viaggio è abbastanza allucinante. Sul bus siamo solo io e due signori, anche loro toscani e anche loro pellegrini, e poco prima che l’autista metta in moto, sale un ragazzo barcollante. Con insistenza chiede se abbiamo da accendere e per tutta la durata del viaggio non fa che alzarsi, sedersi, alzarsi, camminare (sempre barcollante) nel corridoio, borbottare lamentele, chiamare qualcuno con il cellulare dicendo di stare male e di avere bisogno di “qualcosa”. A un certo punto mi si avvicina e urla una bestemmia, poi mi chiede scusa con tono sbiascicato e continua a contorcersi, lamentarsi…Insomma, un tossico in crisi di astinenza.
Quando scende tiro un sospiro di sollievo e penso a quanto sia strano trovare qualcuno ridotto in questo stato in un ambiente simile, fatto di verdi boschi e campagne e all’insegna della bellezza. I tossicodipendenti li pensiamo come creature delle metropoli, perciò è surreale (e molto triste) la loro apparizione in luoghi bucolici.
Scendo a Pietralunga – un piccolissimo borgo isolato in mezzo alle foreste – e aspetto l’arrivo di Daniele su una panchina nella piazza principale.
Via di Francesco da Città di Castello a Pietralunga
Giunge la pellegrina polacca a cui do qualche indicazione utilizzando Google translate: non ha idea di dove alloggiare e, non sapendo una parola d’italiano (a parte grazie, pizza, pasta, ciao), fa fatica a reperire informazioni, in più ha praticamente esaurito i soldi. Come si faccia a viaggiare in un paese senza conoscerne la lingua (né l’inglese), non avendo pianificato nulla e con pochissima disponibilità di denaro, per me rimane un mistero.
Finalmente ecco Dani: andiamo al B&B, un appartamento tutto per noi, curato in ogni dettaglio e dove non manca davvero nulla. Daniele crolla stremato, io ceno con brioche e fette biscottate per la colazione.
Fine tappa Città di Castello – Pietralunga
OPPURE
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