La mappa non è il territorio. Lo diceva Alfred Korzybski per sintetizzare ciò di cui si sarebbe occupata la Semantica Generale, disciplina da lui fondata. La mappa è un’astrazione del reale. Guardo quella del percorso di oggi cercando i puntini che rappresentano le Botteghe Storiche, seguo con lo sguardo le strade, riconosco vie percorse e ripercorse mille volte in auto. Sono curioso e impaziente di trovarmi là per vedere più da vicino.
Inizio a camminare.
Serve qualche minuto perché mani e piedi si scaldino e per sciogliere i pensieri rattrappiti anche loro dal freddo. Non si cammina mai sulla stessa strada, bisogna tenerlo a mente. A me risulta più facile provare questa sensazione di novità quando effettivamente mi trovo in un luogo che conosco poco, dove non sono mai passato oppure quando non so proprio dove sono. Cammino indifferente fin dopo aver superato tutto Viale Vittorio Veneto costeggiando la Circonvallazione Interna: sono a Porta Garibaldi. I grattacieli di Isola e Corso Como sulla mia destra.
Questa zona è molto bella e asfittica allo stesso tempo. Bella, turistica, mondana, costosa, con toni di kitsch e di eleganza insieme. Credo mi piaccia molto al mattino presto, deserta e silenziosa come un quartiere qualunque della città, e di detestarla dalle 18.00 in poi di un qualsiasi venerdì o sabato sera quando è sommersa dalla massa informe, lenta e anonima delle greggi umane al pascolo. Proseguo fino ad arrivare al Cimitero Monumentale.
Camminare a Milano: Botteghe Storiche #3
In Viale Cenisio ci si allontana definitivamente dal centro. Si avverte il cambiamento abbastanza rapidamente subito dopo il Cimitero. Spariscono le boutique e le vetrine e il contesto diventa più popolare. La prima Bottega Storica che si incontra è il Pub Mulligan qui dal 1967. Lo guardo da fuori prima di addentrarmi per strade sconosciute come Via Cucchiari.
Camminando penso a quanto mi farebbe piacere chiedere di Via Cucchiari a qualche anziano milanese che non vive in zona per sapere se la conosca. Oppure di Via Colico o di Via Mercatini. Rimangono luoghi ignoti ai più, casa per chi ci abita. Milano è anche qui e molto più oltre come ad esempio lungo Viale Monte Ceneri dove, all’ombra del Ponte della Ghisolfa (l’ho sempre chiamato così anche se si chiamerebbe Cavalcavia Bacula), si susseguono attività commerciali di ogni genere e tipo. Alcune impolverate e un po’ decadenti. Tra un baretto di quartiere e un bazar di gadget e giocattoli si trova la Macelleria Malinverno. Sulla vetrina, una scritta dice: “Dalla fattoria al negozio dal 1954”. Deve essere stato tutto completamente diverso qui quando ha aperto. Un altro mondo. Forse ricca campagna prima di essere raggiunta dalla periferia urbana di Milano.
Camminare a Milano: Botteghe Storiche #3
Superato il Cavalcavia cammino per una strada senza marciapiede costeggiando capannoni e una grande area dismessa o in costruzione. Credo sia parte della stazione di Milano Bovisa. Non c’è più città per qualche centinaio di metri. Solo spazio vuoto, binari del treno e macchine che sfrecciano via veloci. Poi, dopo una curva, tutto ricomincia: case, negozi, persone. Sono magicamente in Bovisa. Cerco di orientarmi perché qualche via mi è familiare come quella dove c’è il Circolo Arci “La Scighera” che in milanese vuol dire nebbia. Nebbia come quella che faceva da scenario alle mattine presto quando, ancora buio, arrivavano alla stazione gli operai per lavorare nelle fabbriche e nelle officine.
Case di ringhiera
Tanti abitavano direttamente qui, nelle case di ringhiera che si vedono anche dalla strada, con il bagno esterno in comune a più abitazioni. Palazzine dei primi del ‘900, vie strette di quartiere che sanno di altri tempi e mondi. Sanno di prossimità umana, di lavoro e di popolo. Quante storie potrebbero raccontare? Ogni angolo ne avrebbe di infinite. Mi piace molto qui. La Bovisa è interessata da un progetto di rigenerazione urbana del Comune di Milano e del Politecnico, che ha qui una sede distaccata. E’ un quartiere destinato a trasformarsi. E’ un quartiere pieno di memorie, con un’identità e storia importante che ha bisogno di essere conservata.
Camminare a Milano: Botteghe Storiche #3
Il percorso continua attraverso altre zone della periferia nord che attraverso a piedi per la prima volta con grande curiosità: Bovisa, Dergano, Niguarda, Cà Granda fino a Pratocentenaro dove si incontra l’ultima Bottega Storica di questo percorso: casalinghi ferramenta Farini 1951. Siamo su Viale Fulvio Testi non lontani dalla Bicocca.
Al semaforo di Viale Cà Granda, un evento casuale e pellegrino: incontro l’amica Roberta con la sua bici. Un caso divertente, inaspettato e assolutamente improbabile come tante di quelle cose strane che capitano quando, premuto il tasto pausa e allacciate le scarpe, ci si mette in cammino.
Botteghe Storiche di Milano – Percorso #3
Questo terzo percorso parte, come gli altri, dalla Biblioteca Venezia. Si cammina lungo tutto Viale Vittorio Veneto, si supera Porta Garibaldi e si prosegue fino a giungere davanti al Cimitero Monumentale. Lo si costeggia sulla sinistra. Si segue Viale Cenisio fino all’intersezione con Viale Monte Nero. Si svolta a destra salendo sul Cavalcavia Bacula. Si entra in Bovisa da via Colico. Si attraversano poi i quartieri di Dergano, Niguarda, Cà Granda fino ad arrivare in Viale Fulvio Testi. Durante questo percorso si incontrano 5 botteghe storiche. La lunghezza del tragitto è di 12.9 Km
B
Mulligans Irish Pub – 1967
Via Giuseppe Govone 28
Milano
http://www.mulliganspub.it/
C’era una volta la Trattoria Porta Bella con bocciofila sul retro. Negli anni ’80 i fratelli Beppe e Alviero Bertoni trasformano il locale prima ne La Candela poi, nel 1994, in Mulligans Pub Irlandese
C
Il Macellaio di Malinverno – 1954
Viale Monte Ceneri 78
Milano
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In Viale Monte Ceneri gran parte dei negozi di una volta sono stati sostituiti da nuove attività: fast food etnici, telefonia e riparazioni, money tranfer ecc.. Non resta molto. La Macelleria Malinverno resiste e conserva la memoria di un tempo che fu.
D
Parrucchiere Minerva – 1966
Via Ricotti 22
Milano
Credo si trovi al primo piano di questa palazzina arancione. Non ho trovato l’entrata. L’insegna sopra quella finestra con balconcino dice “Parrucchiere per Signora”. Mi sarebbe piaciuto vedere il salone da dentro.
E
Kammi Valassina – 1957
Via degli Imbriani 61
Milano
http://calzaturevalassina.it/
E’ una bottega molto discreta che non rivela nulla della propria età e storia. Mi piacerebbe approfondire. Si occupa di calzature e abbigliamento sportivo per tutte le età.
F
Casalinghi Ferramenta Farina – 1951
Viale Fulvio Testi 89
Milano
https://www.elfarina.com/
Una storia che inizia nel 1951 quando, Enrico Farina, finita la guerra, apre questa attività. Periodo di ricostruzione. E’ una bottega resistente che sopravvive agli ipermercati e ai centri commerciali che in Fulvio Testi sono spuntati come funghi negli ultimi 20 anni.
TRACCIA GPS – PERCORSO #3
La traccia GPS può essere scaricata direttamente dalla mappa di sopra oppure seguita attraverso l’app di Wikiloc. Il consiglio è di non farlo ma di camminare semplicemente e di inventare un nuovo percorso per scoprire altre bellezze nascoste della città. Milano è bella.
Daniele Ceddia
Autore
Mi occupo di educazione. Nel tempo libero scrivo e cammino. Mi piacciono le pause, la cucina, le storie e i silenzi della natura.
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