Milano è fatta di strati e di contrasti: grattacieli si stagliano all’orizzonte mentre si è davanti ad una chiesa romanica di mille anni fa.
L’11 novembre scorso sono state proclamate, dal Sindaco Sala, 60 nuove botteghe storiche. Al momento, sono 549 le attività inserite all’interno dell’albo delle “Botteghe Storiche”. Sono due i criteri fondamentali per avere questo riconoscimento:
– che l’esercizio sia attivo da almeno 50 anni nel medesimo comparto merceologico
– che conservi totalmente o in parte i caratteri costruttivi, decorativi e di interesse storico o architettonico originali.
C’è un po’ di tutto tra le botteghe storiche: dai panifici ai bar, dai ristoranti ai negozi di giocattoli o abbigliamento. Ci sono anche mercerie, sartorie, macellerie e rivendite di elettrodomestici.
Milano è in continua evoluzione e proiettata verso il futuro. Lo testimonia il suo skyline che si arricchisce continuamente di nuovi alti edifici fatti di antenne e specchi del color del cielo. Piazze, vie e palazzi si rinnovano, seguendo, a volte, nuove forme di socialità e nuove esigenze abitative. Altre volte si rinnovano per evidenziare l’immagine, per essere accattivanti e perfettamente in ordine. Come nelle pubblicità. Milano, il centro soprattutto, è anche un po’ così: vetrina votata al design, all’architettura, alle linee ordinate, perfette e asettiche. A volte capita che le nuove attività che trovano spazio in centro o appena fuori dalle porte dei bastioni, si somiglino un po’ tutte. Spesso sono catene presenti in tutto il mondo che uniformano e annullano le identità locali e i diversi genius loci.
Milano è fatta di strati e di contrasti: grattacieli si stagliano all’orizzonte mentre si è davanti ad una chiesa romanica di mille anni fa. Edifici dell’800 convivono con il design contemporaneo e con il traffico delle auto. Il Cimitero Monumentale è una meraviglia e un museo a cielo aperto che raccoglie tutti gli stili architettonici ed artistici degli ultimi due secoli. Dai camminamenti sopra i muri di mattoni che lo circondano si può ammirare, proprio davanti a sé, un’esibizione della contemporaneità: la torre dell’Unicredit, il Palazzo della Regione Lombardia e il resto dei grattacieli sorti ai bordi di Isola. E’ fatta di contrasti Milano e di sovrapposizioni di stili che non danno fastidio. Le donano identità.
Passato, presente e futuro convivono.
Il fatto di dare valore al passato, alle piccole botteghe storiche, alle attività che stanno qui a testimoniare e a raccontare una città e un tempo che furono è, per me, molto importante.
Tra le sessanta attività che entrano a far parte dell’albo delle “Botteghe Storiche” la più antica è l’”Ottica Quercetti” del 1841 seguita da “Savinelli 1876”, articoli per fumatori. Diventano botteghe storiche anche due templi del gusto e dell’arte dolciaria la “Pasticceria Sant’Ambroeus” del 1936 e la “Pasticceria Martesana” inaugurata nel 1967. Premiato anche il mitico chiosco “Giannasi” di Porta Romana che dal 1967 vende pollo allo spiedo.
Tra le botteghe storiche non c’è solo il lusso. C’è anche quello parliamoci chiaro. Si possono però anche trovare semplici rivendite di elettrodomestici, articoli per la casa, panifici, baretti e anche ferramenta. Credo siano questi i miei luoghi preferiti assieme a quelli che non sono nemmeno storici ma appaiono ancora più antichi e umili: ciabattini, calzolai e barbieri di una volta di cui si possono trovare i resti anche nelle vie traverse del centro. A 500 metri dal Duomo, in una traversa di Corso Venezia, c’è ancora una latteria che resiste da chissà quanto. Dentro è quasi identica a com’era negli anni ’70 o ’60. Con lo stesso pavimento di piastrelle azzurre di allora. Piastrelle identiche a quelle che si usavano nelle officine o nei laboratori artigiani. Gli stessi mobili, quadretti, porte, banconi di metallo e infissi di allora. Entrando dentro si ha la sensazione di aver fatto un viaggio nel tempo. Si respira l’atmosfera della Milano di una volta.
Luoghi ricchi di un’identità da conservare, da non dimenticare e da valorizzare assolutamente. Poi questi posti a me piacciono moltissimo. Parlano di memorie personali ed evocano ricordi. Mi piacciono soprattutto perché resistono. Resistono al futuro, alle insegne luccicanti, agli arredi di design, alle formalità e a qualsiasi veste grafica accattivante e artefatta allo stesso tempo.
Ho mappato le 60 botteghe storiche del 2019
Le andrò a visitare tutte durante le mie passeggiate cittadine. Alcune le conosco da sempre, altre non le ho mai sentite. Entrerò a bere dei caffè e assaggerò magari qualche michetta. Altre le osserverò solo da fuori. Sono proprio curioso di scoprirle.
[googlemaps https://www.google.com/maps/d/u/0/embed?mid=1ASTRL_RmyZWiPbvA_RxObAzhbrYlQwt0&w=740&h=880]Qui in allegato l’elenco delle 500+ botteghe storiche di Milano
Gianluca Brescia
Giannasi, è quella che amo di più