[20/21/22 luglio 2018 – 22°/23°/24° giorno] Percorsi oggi: 21 Km, in totale: 504.1 Km
Sono curiosa di conoscere la Valeria “post Cammino”, di scoprire quei segni che sicuramente mi ha lasciato dentro questa esperienza straordinaria. Forse avrò nuovi pensieri, nuovi punti di vista, un diverso rapporto con me stessa, e talvolta mi capiterà di pensare “Ecco, lo riconosco, questa è una traccia del Cammino!”
20/21/22 luglio 2018
Oggi è domenica 22. Venerdì 20, finalmente, siamo giunti a destinazione! Tralascio di raccontare il Cammino dell’altro ieri perché non ha nulla di particolarmente memorabile: una trentina di km quasi tutti nei campi e attraverso anonimi villaggi. L’arrivo a Santiago non è stato così eccitante come immaginavo. Dopo la zona periferica, ecco il centro storico, invaso da turisti e pellegrini. Avanziamo con passo svelto tra la folla, saliamo una scalinata e giungiamo nella piazza principale dove si trova la Cattedrale. Mentre camminavo provavo un certo spaesamento a causa del clima concitato che si respirava ad ogni angolo. Dopodomani è la festa di Santiago e la città è inzeppata di persone, c’è musica ovunque e dei palchetti con esibizioni varie durante tutto il giorno. Avrei preferito essere accolta da una Santiago più…raccolta e avere il tempo di gustare, passo dopo passo, l’avvicinamento alla metà, cioè alla Cattedrale. Le grandi folle non fanno per me, la confusione mi impedisce di cogliere pienamente la realtà dentro e fuori di me. Anche il primo impatto con la Cattedrale mi ha un po’ delusa: mi immaginavo di vederla all’improvviso stagliarsi sul fondo della piazza, ma siamo arrivati da una strada laterale e il colpo d’occhio è stato così ridimensionato.
Mi sono fatta largo tra la gente e finalmente ho trovato la giusta posizione per godere della vista della Cattedrale. Il fastidio per la confusione è sparito, lasciando spazio a un senso direi quasi di ossequio verso un edificio che, da secoli, assiste ogni giorno alla “vittoria” di milioni di pellegrini. Anche io ho vinto, sconfiggendo qualche paura e insicurezza. Ma soprattutto ho conquistato una maggiore consapevolezza di me stessa. Stare tanto tempo sola con i miei pensieri ha fatto emergere cose interessanti, spunti “di lavoro” su cui rifletterò ulteriormente per migliorarmi.
Sono arrivati i nostri amici Jarek e Thomas e un altro ragazzo che avevamo incontrato sulla strada: ci siamo abbracciati, abbiamo riso e scherzato e scattato varie foto. È strano – e molto bello – che persone che fino a pochi giorni non sapevano nulla della vita dell’altro, si trovino a condividere un momento tanto personale e significativo della propria vita.
La sera visita veloce alla Cattedrale e dopo cena un giro con Thomas per la città in festa. Infine siamo andati a dormire a San Martín Pinario, monastero del XVI secolo che è stato trasformato in un semplice ma raffinato hotel. Dopo esserci adattati a passare la notte dove capitava, questo è stato il nostro meritato premio. Sabato 21 abbiamo ritirato la Compostela all’ufficio del turismo e poi siamo tornati alla Cattedrale per la messa. Fino alla fine mi sono chiesta se sarebbe avvenuta la famosa cerimonia del “botafumeiro”, durante la quale l’incensiere più grande al mondo (è alto 1,6 metri e pesa più di 50 kg!) viene fatto oscillare a gran velocità sopra la testa dei fedeli. In passato veniva utilizzato per purificare l’aria dal forte odore dei pellegrini, adesso…pure! 😀 Che gioia quando ho visto che delle figure in rosso, i “tiraboleiros”, stavano sistemando il gigantesco botafumeiros ad una fune…
E che buffo constatare che gli astanti, più che godere di questo impressionante spettacolo, erano concentrati a fare filmati con il telefonino! I nostri smartphone sono oggetti preziosi, anche se alle volte ci impediscono di vivere il presente.
Nella Cattedrale ho fatto una cosa per me insolita: ho acceso due candele. Una per una persona ancora viva, a cui voglio bene, che ha bisogno di essere protetta; l’altra come saluto ad una mia coetanea che non c’è più, una ragazza che non ho conosciuto personalmente ma che è entrata a far parte della mia vita in un modo singolare.
Adesso sono tornata a casa e mi sto rilassando, dopo aver preso 5 mezzi in un giorno (treno, taxi, aereo, autobus, metropolitana) e aver perso qui a Milano il portafoglio con carta d’identità, soldi, bancomat e tessera sanitaria. Sono curiosa di conoscere la Valeria “post Cammino”, di scoprire quei segni che sicuramente mi ha lasciato dentro questa esperienza straordinaria. Forse avrò nuovi pensieri, nuovi punti di vista, un diverso rapporto con me stessa, e talvolta mi capiterà di pensare “Ecco, lo riconosco, questa è una traccia del Cammino!”
Sento già nascermi dentro un po’ di malinconia, ma siccome so che se le dò corda lei mi invade tutta, non le dò voce e concludo con un saluto allegro a tutti coloro che ci hanno seguiti. Il vostro interesse, entusiasmo, incoraggiamento e sì, pure affetto, sono stati fondamentali per la buona (speriamo!) riuscita del nostro “diario”. Un po’ come il calore dei tifosi può essere determinante per lo svolgimento di una partita. Grazie di cuore!
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