[16 luglio 2018 – 18° giorno] Percorsi oggi: 31.6 Km, in totale: 443.1 Km
Ci sono dei cespugli di finocchietto selvatico, ne strappo un rametto e sfrego la pianta fra le dita. Il profumo inebriante mi restituisce un po’ di vigore
16 luglio 2018
Come già un’altra volta o forse due, anche oggi non abbiamo sentito la sveglia e così siamo partiti verso le 10.30. Evidentemente il nostro corpo ha accumulato parecchia stanchezza e sta richiedendo riposo. Ci aspettano nuove salite sulla collina, che affrontiamo senza troppa baldanza. Facciamo diverse pause che (me ne renderò conto alla fine della giornata), paradossalmente, invece di ricaricarci interrompono continuamente il ritmo togliendoci energia. Passiamo per un villaggio di graziose casette tutte molto diverse l’una dall’altra e, per contrasto, mi viene in mente Londra. Non amo tantissimo Londra perché, a parte il cuore della city, il resto della città presenta una grande uniformità architettonica (come del resto credo in tutte le città inglesi). Ogni quartiere ha dimore fatte in serie, una identica all’altra. Persino gli elementi decorativi sulla facciata sono uguali. In Italia invece, così come in Spagna o in Portogallo, persino le case di un villaggio sconosciuto hanno la loro personalità.

Attraversiamo Pontevedra, una bella cittadina che meriterebbe una visita, e proseguiamo nei boschi. Prima su una strada certamente romana costituita da pietroni dove sono visibili dei profondi solchi (i segni dei carri?), poi su un percorso “addomesticato” pensato ad hoc per i pellegrini. Ci sono pannelli informativi e un cartello che, come in città, indica il nome della via. Troviamo persino dei baracchini dove vendono bibite e caffè, dove appongono il timbro sulla credenziale o commerciano conchiglie. Lasciamo la via “turistica” e avanziamo per chilometri in una campagna solitaria costituita interamente da campi di granoturco, che fanno molto Stati Uniti, e vigne. Il paesaggio è affascinante ma, almeno io, non me lo godo appieno. Siamo entrambi stanchi, è pomeriggio avanzato e mancano ancora 10 km. Il morale si è afflosciato. Ci sono dei cespugli di finocchietto selvatico, ne strappo un rametto e sfrego la pianta fra le dita. Il profumo inebriante mi restituisce un po’ di vigore. Daniele dice delle cose che mi fanno molto ridere, chiacchiera con me e inaspettatamente 7 km passano veloci. Gli ultimi 3 km sono invece molto duri, sembrano 30. Ecco che appare il finto lago di Combarro (finto perché in realtà è il mare che si incunea in una darsena): siamo giunti a destinazione!



Sarebbe bello restare abbracciata con Daniele di fronte alle acque calme del lago, ma il romanticismo va a farsi benedire quando fanno male i piedi e si hanno in testa solo la doccia calda e un letto comodo!!
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