[17 luglio 2018 – 19° giorno] Percorsi oggi: 10 Km, in totale: 453.1 Km
L’edificio è severo ma ingentilito dal rosone centrale. Entriamo nel chiostro e rimaniamo sconvolti dal silenzio che vi regna. Si sente solo un uccellino che cinguetta debolmente. Forse una quiete così assoluta è possibile sperimentarla unicamente nei luoghi sacri
17 luglio 2018
Tanti auguri a me! Oggi è il mio compleanno e, per festeggiare, ci siamo concessi una giornata di relax: solo 10 km. Una bazzecola! Ci svegliamo e prepariamo in tutta calma e cominciamo il cammino che, secondo le informazioni ricevute da Daniele, doveva prevedere una dura salita. Effettivamente avanziamo sulla collina, però la ripidità è veramente minima e la fatica prossima allo zero. Ieri è stata tosta, oggi è…una passeggiata! Non solo la strada è agevole, ma è pure molto bella perché è interamente nel bosco. Riparata dal sole e dal caldo, lontana dal traffico automobilistico e da rumori molesti che talvolta abbiamo dovuto sopportare, mi rilasso e lascio vagare la mente in piena libertà.

Forse, per la prima volta dall’inizio del cammino, riesco ad abbandonare completamente il pensiero razionale che in questo viaggio, così come nella vita di ogni giorno, mi è fedele compagno. Lascio andare anche le sensazioni fisiche su cui sono solita concentrarmi e di me rimangono solo le fantasticherie e le emozioni che ne nascono. Tutto questo è molto bello e può accadere solo quando ci si sente davvero in pace con il mondo. Ad esempio, per l’appunto, in un ambiente rassicurante e protettivo come il bosco.
Arriviamo al Monastero verso l’ora di pranzo e purtroppo il mio buonumore si incrina. L’idea era di fermarci a dormire là, ma purtroppo proprio oggi il monastero non accoglie pellegrini per la notte. L’alternativa è un albergue con stanze collettive. Sono parecchio delusa perché è il mio compleanno e desideravo molto dormire in un luogo tanto affascinante. La camerata proprio non mi va giù. Il disappunto traspare dal mio volto e la signora dell’albergue si mostra comprensiva, offrendoci niente di meno che la “suite” (sua definizione) della stanza: un letto a castello separato dagli altri letti tramite una mezza parete. Daniele e io riusciamo a trovare il comico in questa situazione, ma scoppiamo proprio a ridere quando ci accorgiamo di un’etichetta attaccata al letto dove è scritto che quel posto è riservato per i disabili!

Sono le tre del pomeriggio e ancora non abbiamo pranzato, così ci rechiamo nell’unico luogo dove è possibile comprare qualcosa da mangiare, cioè un bar. Ci troviamo infatti in aperta campagna: attorno a noi solo campi e qualche casa, il bar e l’albergue. Più il bellissimo monastero, che visitiamo subito dopo esserci rifocillati con un panino (pranzo di compleanno alternativo!). L’edificio è stupendo, imponente e severo ma ingentilito dal rosone che impreziosisce la facciata. Pare un’enorme trina. La luce filtra attraverso gli intagli e produce un effetto di grande suggestione, come se Dio trapassasse la pietra per andare incontro ai fedeli. Entriamo nel chiostro e rimaniamo sconvolti dal silenzio che vi regna. Si sente solo un uccellino che cinguetta debolmente. Forse una quiete così assoluta è possibile sperimentarla unicamente nei luoghi sacri.

Torniamo alla suite e alle sette siamo di nuovo al monastero per prendere parte ai vespri, che si concludono con la benedizione ai pellegrini. Il parroco ci chiede di avvicinarci all’altare e ci segna la croce sulla fronte; il momento mi emoziona fortemente e rimango colpita da questa sensazione improvvisa e inaspettata. Oggi è stata una giornata particolare e mai avrei immaginato una trama simile per il giorno del mio compleanno.
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