[30 giugno 2018 – 22° giorno] Percorsi oggi: 30 Km, in totale 803 Km
A me camminare tra questa natura piace molto e, devo dire, oggi ho visto i paesaggi più belli da quando sono sceso dalla Sierra de Grazalema, prima di Siviglia
30 giugno 2018
Mi sveglio verso le 6:00 e inizio a preparare lo zaino. Valeria, ieri, non è riuscita a vedere il Convento do Cristo, ci sono andato solo io di corsa che stava per chiudere. I miei racconti però, l’hanno molto incuriosita e lei oggi ha deciso di andarlo a vedere alle 9.00. D’altronde, chissà quando e se ci tornerà qui a Tomar, quindi capisco benissimo la sua decisione e poi, per vedere un patrimonio dell’umanità UNESCO di questa bellezza, ne vale assolutamente la pena. Mi raggiungerà a Fatima nel pomeriggio.
Mi perdo un po’ a cercare un caffè e a fare qualche foto che sono già le 8:00 quando inizio a camminare. Oggi seguirò le frecce blu che portano a Fatima. La via passa di fianco al castello dei templari, poi si inerpica tra i colli, ancora immersi nella bruma.
Scorgo in lontananza quella che sembra una costruzione di roccia scura. È una specie di muretto con un incavo nella parte superiore. Forse sarà servito per portare l’acqua. Proseguo per il sentiero che scende in un avvallamento e, con il diradarsi della foschia, noto che quel muretto acquista dimensione. Seguo la linea della costruzione con gli occhi.
Attraversa tutta la valle per chilometri, una struttura imponente. Ho davanti a me, l’Aqueduto dos Pegões de Tomar, 6 km di lunghezza necessari per far arrivare acqua al Convento. Costruito sul finire del XVI secolo per volere di Re Filippo I sotto la direzione dell’architetto bolognese Filippo Terzi. Lo costeggio tutto e continuo a guadagnare altitudine.
La via si addentra tra le colline, assume le sembianze di una mulattiera per poi diventare uno stretto sentiero. Queste colline non sono coltivate ma lasciate a bosco. Qui si pratica la caccia e vengono addestrati cani. Che per fortuna non ho incontrato… Cespugli di ginepro, mirto, erica, rosmarino, qualche ulivo e altro sottobosco coriaceo e spinoso, accompagnano il mio cammino. A me camminare tra questa natura piace molto e, devo dire, oggi ho visto i paesaggi più belli da quando sono sceso dalla Sierra de Grazalema, prima di Siviglia. Vari gli abitati attraversati, molti di questi abbandonati, diroccati o semideserti.
Poi l’arrivo a Fatima dove invece ci sono tanti turisti e si vive un po’ meglio.
C’è una grande piazza davanti alla Basilica, con una specie di palco dove non suonano i musicisti ma dicono la messa.
Una location che puoi contenere centinaia di migliaia di fedeli. Al mio arrivo è semideserta. Deve essere impressionante vederla tutta piena.
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