[29 giugno 2018 – 21° giorno] Percorsi oggi: 31 Km, in totale 773 Km
Il Convento do Cristo, un luogo di una bellezza e magnificenza straordinaria. Vi sono raccolti 400 anni di storia dell’arte portoghese. C’è tutta una simbologia e un misticismo che difficilmente si possono incontrare altrove se non qui, in quello che è stato per secoli uno dei quartier generali dell’ordine Templare
29 giugno 2018
Partenza alle ore 8.10 circa dopo colazione in tutta calma, come piace a Valeria. Con l’abitato di Golegã alle spalle, attraversiamo gli ultimi km di campi coltivati per poi iniziare una moderata salita che porta tra i colli, i primi incontrati dopo Lisbona. Il Cammino procede su strada bianca, in mezzo a una fitta vegetazione boschiva caratterizzata dalla costante presenza di querce da sughero ed eucalipto. Anche qui, come in Galizia e in altre parti della Spagna, le coltivazioni di eucalipto hanno preso il posto degli alberi autoctoni trasformando il paesaggio. L’eucalipto viene coltivato per il legno, è una pianta redditizia perché cresce molto rapidamente. Purtroppo, però, drena completamente il suolo, assorbendo tutte le risorse. Dove cresce l’eucalipto, non cresce nient’altro.

Superiamo gli abitati di Atalaia e di Asseiceira, dove pranziamo con pane, formaggio e peperoni crudi, seduti all’ombra di una vecchia chiesa di fronte alla quale si erge un enorme otre utilizzato un tempo per la conservazione dell’olio o delle olive. Almeno credo.

Dopo gli ultimi km di saliscendi arriviamo finalmente a Tomar, un tempo roccaforte dei Templari. Qui, da non perdere assolutamente, è il Convento do Cristo, un luogo di una bellezza e magnificenza straordinaria. Vi sono raccolti 400 anni di storia dell’arte e degli stili architettonici portoghesi, che si possono ammirare gli uni sovrapposti agli altri. C’è molto di più, tutta una simbologia e un misticismo che difficilmente si possono incontrare altrove se non qui, in quello che è stato per secoli uno dei quartier generali dell’ordine Templare.

Io, senza reali strumenti culturali e le informazioni per cogliere i dettagli di questo luogo magico, mi limito ad ammirarne la sua bellezza decadente e grondante di storia, ad immaginarmi come deve essere stata la vita qui secoli fa, a rimanere a bocca aperta di fronte alla pietra, modellata come fosse stoffa, ai claustri austeri, alle torri e alle colonne intrecciate che potrebbero tranquillamente fare da scenario ad un racconto dark fantasy medievale.

Lascia un feedback