[4 luglio 2018 – 26° giorno] Percorsi oggi: 48.3 Km, in totale 953.7 Km
Entro nella regione dall’Aveiro. Qui le fabbriche funzionano, non sono abbandonate o diroccate. Qui c’è lavoro e dove c’è lavoro, c’è maggior benessere, tutto è più curato, c’è vita e i giovani non fuggono via
4 luglio 2018
Dicevo che Coimbra è una città molto bella che vale la pena visitare. Valeria infatti ha optato per passare la giornata qui, in giro per monumenti e luoghi di interesse, mentre io proseguo il Cammino. Mi avrebbe poi raggiunto laddove fossi arrivato. Alle 7.00 circa, quindi, lascio l’alloggio e mi avvio. Fatico a trovare un bar aperto ma alla fine ce la faccio. Mi attardo, seduto al tavolino con il caffè davanti, a scrivere. Inizio il Cammino che sono le 8.30. Coimbra si dirada nella campagna molto velocemente, i palazzi lasciano spazio alle cascine, le strade di asfalto, agli sterrati.
È un tratto pianeggiante dove, dopo una decina di km di bosco si raggiungono le prime urbanizzazioni, grandi e piccole, che accompagnano poi per tutto il percorso.
Una di queste è Mealhada, cittadina di una decina di migliaia di abitanti. Seguo la via che costeggia innumerevoli ristoranti, tutti specializzati nella cucina del maialino da latte alla brace. Uno dietro l’altro. Forse sono in una sorta di Silicon Valley del maialino. Chissà. Da qui ad Agueda, attraverso paesi, disposti gli uni dopo gli altri, in un’unica lunga striscia urbanizzata. Entro nella regione dall’Aveiro che mi pare essere diversa da tutto ciò che ho visto fin’ora. Ad esempio, 5-6 km prima di Agueda, inizia un’area industriale, molto grande, dove officine, capannoni, piccole imprese, industrie siderurgiche e meccaniche si susseguono una dopo l’altra. Non il massimo per camminare ma che importa. Qui le fabbriche funzionano, non sono abbandonate o diroccate. Qui c’è lavoro e dove c’è lavoro, c’è maggior benessere, tutto è più curato, c’è vita e i bambini vanno a scuola, i giovani non fuggono via. Ben venga il lavoro, sempre.
Ci sarebbero molte altre cose che vorrei raccontare, in una giornata di Cammino ne capitano tante, come il funerale del bambino e tutto il villaggio in raccoglimento con rose bianche tra le mani, l’aperitivo con gli operai a base di vino rosso, sardine fritte e pane e cotoletta, la discesa che ho fatto correndo. Le mille cose a cui ho pensato e tutti i dettagli che ho osservato. Lo spazio però è poco quindi mi fermo qui. Ad Agueda mi ha raggiunto Valeria. Insieme abbiamo cenato con una zuppa calda, verdura e frutta. Mi ha raccontato della sua giornata e poi, buonanotte.
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