[27 giugno 2018 – 19° giorno] Percorsi oggi: 33 Km, in totale 708 Km
A 20 anni si ha una vita davanti, tante aspettative, poco passato e, spesso, si deve ancora decidere chi si vuole essere
27 giugno 2018
L’orologio biologico è ormai puntato alle 5.30 – 6.00, ora in cui mi sveglio in automatico. Essendo, in questa parte del Cammino, le tappe più corte, completamente in piano e senza grossi picchi di calore, potrei partire più tardi. Faccio colazione in ostello con calma, poi mi metto in cammino. Cammino che dopo 200 metri si interrompe perché trovo un bar aperto. Bevo un caffè.
L’uscita da Azambuja è semplice, si oltrepassano i binari della stazione e comincia il percorso segnalato che dapprima è una strada asfaltata, poi diventa una strada bianca che si addentra nella campagna. Se ieri ho camminato attraverso urbanizzazioni e piccole città, oggi sono proprio in una zona rurale e il paesaggio è molto differente. Campi coltivati a grano e mais ma soprattutto pomodori e vite. Il fiume Tejo è proprio lì alla mia destra e lo costeggio per tutto il tempo. Dopo una decina di km attraverso l’abitato di Valada e poi Porto de Muge, immersi nella campagna profonda. Da qui un’altra decina di km tra i campi fino ad arrivare a Santarem, una bella cittadina che da sopra un colle domina la pianura circostante.
Oggi ho condiviso parte del percorso con una giovane pellegrina scozzese che mi ha tenuto compagnia con i suoi racconti e il suo entusiasmo. A 20 anni si ha una vita davanti, tante aspettative per il futuro, poco passato e, spesso, si deve ancora decidere chi si vuole essere. Il momento giusto per fare un Cammino da soli, cercando, durante il percorso, di dare risposta alle 1000 e più domande.
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